Introduzione all'IVA in sospensione
Le leggi italiane consentono alle aziende che vendono merci a determinati enti pubblici o controllati dallo stato, quali scuole e ospedali, di posticipare la registrazione dell'IVA fornitori fino al pagamento completo o parziale della fattura. Anziché registrare l'IVA in un conto IVA fornitori attivo al momento della vendita, l'azienda deve mantenere sospesa l'IVA fino alla ricezione del pagamento. Tale differimento dell'IVA fornitori è denominato IVA in sospensione. Le fatture soggette a IVA in sospensione si riferiscono in genere a importi elevati, che vengono pagati a rate nell'arco di un periodo di tempo molto lungo.
In Italia le aziende dichiarano e versano l'IVA allo stato su base periodica. L'importo dovuto dall'azienda viene ottenuto calcolando la differenza tra l'IVA fornitori (generata nel sistema Contabilità clienti di JD Edwards EnterpriseOne) e l'IVA deducibile (generata nel sistema Contabilità fornitori di JD Edwards EnterpriseOne).
Oltre all'IVA fornitori e all'IVA deducibile, è necessario dichiarare anche l'IVA in sospensione. Quando l'IVA in sospensione viene realizzata, diventa IVA fornitori e viene dichiarata come tale.